Vi state chiedendo cosa vedere nel borgo di Gradara? Ecco la nostra lista di consigli, per ripercorrere la storia dantesca di Paolo e Francesca e per conoscere uno dei borghi più belli d’Italia.
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Dove si trova il borgo di Gradara
Il borgo di Gradara si trova nel cuore delle Marche, nella provincia di Pesaro Urbino. Si tratta di un piccolo paese di quasi 5000 abitanti molto noto per la narrazione dantesca di una delle più conosciute e travagliate storie d’amore: quella tra Paolo e Francesca.
Nello specifico siamo nel cuore dell’entroterra della costa adriatica marchigiana-romagnola, non troppo distanti dal mare ma in una bellissima zona collinare che regala un paesaggio pittoresco. Il borgo di Gradara è fortificato e in perfetta architettura medievale.
Come arrivare a Gradara
Per arrivare a Gradara si può utilizzare ogni mezzo. Per chi vuole arrivare a Gradara in treno segnaliamo che la fermata di proprio interesse è quella di Cattolica.
Per raggiungere Gradara in auto è necessario prendere la A14 e uscire al casello Cattolica-Gabicce. Per arrivare a destinazione serviranno solo 3 km di macchina.
L’aeroporto più vicino a Gradara è quello di Rimini che, seppur localizzato in un’altra regione, dista solo 12 km.
Gradara: un po’ di storia del borgo di Gradara
Tutti conoscono i famosi versi dedicati a Paolo e Francesca nella famosa opera dantesca. Nel V canto -Inferno della Divina Commedia si possono leggere parole che sono passate alla storia:
Amor ch’a nullo amato amar perdona, mi presa per costui piacer sì forte che come vedi ancor non mi abbandona
Queste parole sono dedicate alla storia d’amore più famosa della storia della letteruatura, quella tra Paolo e Francesca che si svolge proprio nel castello di Gradara.
Ma Gradara non è solo il suo castello, che l’ha resa nota in tutto il mondo. Gradara è molto altro e ce lo racconta anche la sua lunga storia.
Del resto, la sua posizione strategica che la pone tra le Marche e l’Emilia Romagna l’hanno resa, nel corso dei secoli, un punto privilegiato e molto conteso.
Malatesta, Sforza, Della Rovere e Mosca si sono contesi il borgo e hanno lasciato qui le loro tracce. Questo ha reso il borgo di Gradara unico.
Cosa vedere nel borgo di Gradara
Senza dubbio, il monumento più famoso di Gradara è il Castello. Si tratta dell’attrazione più visitata e conosciuta anche al di fuori dei confini nazionali ed è per questo motivo che partiamo proprio da qui.
Castello di Gradara
Oltre a essere iconico, il castello del borgo di Gradara è anche una delle fortificazioni medievali che si sono conservate al meglio tra quelle presenti sul territorio italiano.
Il castello sorge in una posizione estremamente strategica, sulla sommità di un colle tra Romagna e Marche. Per questo motivo questa costruzione fu anche un avamposto militare.
La storia ci racconta che la costruzione del castello di Gradara avvenne nel 1182 e che i Malatesta ne mantennero il possesso fino al 1400. Alla metà del secolo, infatti, la proprietà del castello di Gradara passò agli Sforza che qui governarono fino al 1512.
Un secolo dopo il borgo di Gradara entrò nell’orbita dello Stato Pontificio. Iniziò così un periodo di decadenza per il castello, che non venne più riqualificato fino al secondo ventennio del 1900 quando divenne proprietà privata.
Pochi anni dopo, nel 1928, chi aveva rilevato la proprietà del castello la cedette allo Stato, pur mantenendo l’usufrutto che decadde solo nel 1983 alla morte della moglie dello Zavettoni.
Ne seguì un periodo di restauti e da quel momento il castello di Gradara divenne a tutti gli effetti un Museo statale, tra i più visitati in Italia proprio per la storia che racconta.
Alla vista il castello si presenta nel modo più classico possibile, con un ponte levatoio che permette l’accesso all’interno della fortezza stessa. La visita del castello di Gradara inizia proprio da qui, dal cortile che conduce poi negli ambienti ancora perfettamente integri e ben conservati.
Ricordiamo che all’interno del castello ci sono stanze come il Camerino di Lucrezia Borgia, la Sala ella Passione e la Sala della Tortura o anche quella del Mastio.
Ma di sicuro la parte più visitata è la Camera di Francesca. Osservando l’ambiente si notano tutti quei dettagli che abbiamo imparato a conoscere nei libri, dalla botola ai libri e alle sedie.
La storia di Paolo e Francesca
Conoscete la storia di Paolo e Francesca? La scopriamo insieme.
Parliamo di Paolo Malatesta e di Francesca Da Polenta che nella vita erano cognati ma ben presto divennero amanti, prima di essere uccisi da Gianciotto Malatesta.
Della storia si trovano delle testimonianze scritte un po’ vaghe, anche se lo storico Baldo Branchi parlò di uno “strano caso” avvenuto nella dimora malatestiana.
Dai documenti che sono stati rinvenuti sappiamo che Giovanni, il figlio di quello che nella Divina Commedia venne identificato come il Mastin Vecchio, ebbe in moglie la figlia di Guido da Polenta poiché lo aiutò a scacciare da Ravenna i nemici.
Le nozze tra i due vennero celebrate nel 1275 e dall’unione nacque subito una figlia, Concordia. Giovanni, marito di Francesca, divenne poi podestà di Pesaro mentre il fratello Paolo fu Capitano del Popolo di Firenze per poi tornare in Romagna.
Dopo un po’, però, sia di Paolo che di Francesca si persero le tracce nei documenti ufficiali ed è per questo che si pensa siano stati uccisi contestualmente.
Fu Boccaccio a raccontare la storia d’amore dei due cognati, che si incontravano clandestinamente per leggere dei libri. E fu proprio così che vennero scoperti dal marito Gianciotto, mentre si baciavano. A nulla valse la tentata fuga di Paolo, perché entrambi vennero uccisi a quanto raccontato.
La storia, poi, fu ripresa da Dante che l’ha resa un simbolo dell’amore passionale facendo diventare il tutto un vero e proprio mito che attira ancora oggi moltissimi visitatori in quel castello.
Altri monumenti da vedere nel borgo di Gradara
Il borgo di Gradara non è solo il suo castello e questo va detto.
La Chiesa di Giovanni Battista, ad esempio, è una chicca che vale la pena conoscere. Qui è conservato il Crocifisso scolpito da Frate Innocenzo nel 1936, noto per mostrare tre diversi volti del Cristo a seconda del punto di osservazione.
Merita anche il Teatrino Comunale che è il più piccolo teatro d’Italia avendo solo 70 posti a sedere.
Segnaliamo, infine, le grotte di Gradara. Il sottosuolo di Gradara è ricco di grotte e cunicoli che, molto probabilmente, furono luoghi di culto. Oggi una di queste grotte è visitabile e ospita il Museo Storico delle Grotte di Gradara.