Hai presente quella sensazione che provi guardando una serie e pensando: “Vorrei essere lì, ora”?
Ecco, il set-jetting nasce proprio da questa emozione.
È la nuova frontiera del turismo per chi si emoziona davanti a uno skyline familiare o riconosce con un brivido una strada vista solo sullo schermo.
Il set-jetting è il viaggio ispirato alle location di film e serie TV: non si tratta solo di visitare un posto, ma di viverlo con gli occhi (e il cuore) di un personaggio che ami.
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La storia del set-jetting
Il set-jetting, ovvero il fenomeno dei viaggi ispirati a film e serie TV, non è una tendenza nata da un giorno all’altro: ha una storia più lunga e profonda di quanto si pensi. Ecco una traccia cronologica della sua evoluzione, utile per un articolo, una ricerca o un approfondimento tematico.
Anni ’70–’80: le prime scintille del fenomeno
Anche se il termine “set-jetting” non esisteva ancora, il desiderio di visitare i luoghi visti sul grande schermo è nato molto prima. Alcuni esempi storici:
- 1975 – Dopo l’uscita di Lo Squalo, la località di Martha’s Vineyard (Massachusetts), dove fu girato il film, vide un aumento significativo del turismo.
- 1977 – Con il successo di Star Wars, i fan iniziarono a visitare le location tunisine usate per rappresentare Tatooine.
In questi anni, però, si trattava ancora di fenomeni isolati e spesso spontanei, diffusi attraverso il passaparola o le riviste.
Anni ’90: i viaggiatori diventano fan
Negli anni Novanta, la diffusione di VHS, DVD e guide turistiche contribuì a rendere accessibili e riconoscibili molte location cinematografiche.
- 1993 – Jurassic Park accende l’interesse per le Hawaii, in particolare per l’isola di Kauai, che diventa meta di escursioni a tema.
- 1999 – L’uscita di Notting Hill fa esplodere il turismo nel quartiere londinese omonimo, trasformando una zona tranquilla in una delle mete più amate dai visitatori.
Si afferma l’idea che un film possa influenzare le scelte di viaggio, ma il fenomeno resta confinato ai fan più appassionati.
Anni 2000: nasce il termine “set-jetting”
È proprio in questi anni che il termine set-jetting viene coniato e inizia a circolare nella stampa di viaggio e nei media turistici. Secondo la maggior parte delle fonti, è comparso per la prima volta nel 2008, all’interno di un articolo del quotidiano britannico The Guardian per descrivere il boom di viaggi verso le location della trilogia de Il Signore degli Anelli in Nuova Zelanda.
- 2001–2003 – La trilogia di Peter Jackson trasforma la Nuova Zelanda in un fenomeno globale: agenzie di viaggio e tour operator creano pacchetti dedicati ai fan.
- 2008 – L’uscita di Mamma Mia! spinge i viaggiatori verso l’isola greca di Skopelos.
Da quel momento, il turismo cinematografico entra nel lessico ufficiale dell’industria del travel.
Anni 2010: lo streaming cambia tutto
Con l’esplosione di Netflix, Prime Video e simili, la fruizione dei contenuti diventa globale, on-demand, continua. Il set-jetting diventa una tendenza mainstream, accessibile a tutti.
- 2011–2019 – Game of Thrones crea un impatto turistico enorme su luoghi come Dubrovnik (Croazia), l’Irlanda del Nord e l’Islanda. Il fenomeno è talmente ampio da creare problemi di sovraffollamento in alcune zone.
- 2017 – Dopo l’uscita di Call Me by Your Name, migliaia di persone visitano Crema e le campagne lombarde.
- 2019 – Chernobyl genera un boom di visite a Pripyat e ai luoghi del disastro, sollevando anche questioni etiche legate al “dark tourism”.
2020–oggi: il set-jetting post-pandemico
Dopo il lockdown, le persone tornano a viaggiare con un desiderio nuovo: vivere esperienze immersive, emotive, ispirate a storie che hanno fatto compagnia nei momenti difficili.
- 2022–2023 – Emily in Paris e The White Lotus rilanciano Parigi, Hawaii e Sicilia tra le mete più ambite.
- 2024–2025 – La tendenza si consolida con la stagione 3 di The White Lotus (ambientata in Thailandia) e l’annuncio di nuove produzioni ambientate in Malta, Corea del Sud e Sud America.
Oggi, grazie a TikTok, Instagram e YouTube, ogni luogo può diventare virale e ogni viaggiatore può trasformarsi in un “protagonista per un giorno”, condividendo itinerari, emozioni e location con una community globale.
Perché tutti parlano di set-jetting
Il set-jetting non è solo un trend social o una moda passeggera. È una forma di turismo culturale in cui l’emozione è il motore. Visitare una città perché lì è stata girata una scena iconica ti fa entrare nella storia, nel ritmo narrativo, nella quotidianità dei personaggi.
Non si tratta più solo di vedere un luogo, ma di viverlo attraverso una lente cinematografica. Nel 2025, sempre più viaggiatori scelgono le proprie mete in base a ciò che hanno visto in streaming: è un fenomeno che unisce storytelling, identità digitale e voglia di autenticità.
Perché il turismo cinematografico sta crescendo
La crescita del set-jetting è strettamente legata alla fruizione dei contenuti digitali. Le piattaforme come Netflix, Prime Video, Disney+ e Apple TV non solo ci tengono incollati allo schermo, ma plasmano i nostri desideri di evasione. Una serie ambientata a Parigi o una fiction girata in Giappone diventano l’innesco per prenotare un volo, costruire un itinerario e vivere in prima persona quei luoghi.
Questo tipo di viaggio ha anche un valore emotivo: i fan si riconoscono nei personaggi, nei dialoghi, negli ambienti. Visitare le location significa toccare con mano una parte del proprio immaginario personale. E nel mondo dei social media, condividere uno scatto nello stesso punto in cui è stata girata una scena celebre è una forma di racconto, di connessione e di espressione personale.
Le mete imperdibili per il tuo viaggio da set-jetter nel 2025
Parigi – Sulle orme di Emily in Paris
Parigi è da sempre una delle destinazioni più amate in Europa. Ma da quando “Emily in Paris” ha debuttato su Netflix, la capitale francese ha assunto un nuovo fascino agli occhi dei viaggiatori più giovani. La serie ha reso iconici luoghi come Place de l’Estrapade, dove si trova l’appartamento di Emily, e la boulangerie Maison Rose, che è diventata una tappa obbligata per i fan.
Non si tratta solo di passeggiare lungo la Senna o visitare la Torre Eiffel: il viaggio assume un sapore diverso se ti ritrovi davanti alla stessa porta rossa del palazzo di Emily, se bevi un caffè al Café de Flore come nelle scene con Mindy, o se attraversi il Pont Alexandre III con lo stesso entusiasmo della protagonista. Parigi, vista con gli occhi di Emily, diventa più colorata, più pop, più romantica. Per chi ama la moda, la cucina e l’estetica da cartolina, è la destinazione perfetta per un viaggio all’insegna del set-jetting.
Tokyo – Il fascino urbano di Alice in Borderland e Tokyo Vice
Il Giappone è da sempre sinonimo di contrasti affascinanti, ma le serie “Alice in Borderland” e “Tokyo Vice” lo hanno mostrato sotto una luce diversa: più misteriosa, più elettrica, più estrema. Tokyo in particolare, con i suoi neon, le strade affollate e l’architettura futuristica, è la vera protagonista silenziosa di questi titoli.
Uno dei luoghi più riconoscibili è Shibuya Crossing, l’incrocio pedonale più famoso al mondo. Ma anche Odaiba, quartiere costruito su un’isola artificiale nella baia di Tokyo, è stato teatro di scene chiave e oggi rappresenta una delle aree più scenografiche della città. Passeggiare tra i grattacieli del distretto di Shinjuku o sorseggiare tè in un izakaya tradizionale è come camminare in mezzo a un set in tempo reale. Se ami il Giappone urbano, dinamico e cinematografico, questo è il tuo viaggio.
Hawaii – Il paradiso reale di The White Lotus (Stagione 1)
Il successo internazionale della serie “The White Lotus” ha acceso i riflettori su una destinazione già molto amata: le Hawaii. La prima stagione, girata nel Four Seasons Resort di Maui, ha reso l’atmosfera dell’isola quasi ipnotica: lenti tramonti sull’oceano, interni eleganti, spiagge dorate e una calma apparente che nasconde tensioni sottili.
Visitare il resort, anche solo per un aperitivo o una cena, è un modo per immergersi nel lusso discreto della serie. Ma le Hawaii offrono molto di più: escursioni nei parchi naturali, snorkeling tra le tartarughe, passeggiate panoramiche tra le cascate. Il contrasto tra il paesaggio idilliaco e le dinamiche psicologiche della trama rende l’esperienza ancora più intensa per chi ha amato la serie.
Sicilia – Eleganza e contrasti in The White Lotus (Stagione 2)
Il passaggio dalla Hawaii alla Sicilia nella seconda stagione di “The White Lotus” è stato un salto narrativo e visivo straordinario. Qui, l’hotel scelto per le riprese è il San Domenico Palace di Taormina, un ex monastero trasformato in struttura di lusso con vista sull’Etna e sul mare.
Visitare Taormina oggi significa rivivere lo charme decadente della serie: vicoli in pietra, terrazze panoramiche, mercati locali, il profumo di limoni e l’inconfondibile ritmo siciliano. Il fascino della location non si limita all’albergo: anche Giardini Naxos, Siracusa e Cefalù hanno fatto da sfondo a scene memorabili. Per chi cerca un viaggio tra arte, cultura mediterranea e introspezione, questa è una tappa imperdibile.
Scozia – Viaggio nel tempo con Outlander
La Scozia è da sempre una terra di leggende, castelli e paesaggi epici. Ma è con la serie “Outlander” che molti viaggiatori hanno scoperto un nuovo volto di questa regione: quello romantico, ruvido e misterioso del Settecento.
I tour tematici ispirati a Outlander portano i fan nei luoghi delle riprese: il castello di Doune (che nella serie è Castle Leoch), i paesaggi delle Highlands, il villaggio di Culross (che interpreta Cranesmuir). Ogni tappa è un viaggio nel tempo, reso ancora più coinvolgente dall’atmosfera autentica dei luoghi. La Scozia regala emozioni forti, perfette per chi cerca un turismo slow e legato alla narrazione storica.
Come pianificare un viaggio da vero set-jetter
Organizzare un itinerario di set-jetting richiede un po’ di ricerca, ma è anche parte del divertimento. Il primo passo è identificare la serie o il film che ti ha colpito e cercare online le location delle riprese: esistono siti dedicati, blog, forum di fan e persino app che ti permettono di salvare i punti sulla mappa.
Molti viaggiatori costruiscono il proprio viaggio intorno a questi luoghi, alternando esperienze turistiche tradizionali a tappe più “cinematografiche”. Il consiglio è quello di non avere fretta: il set-jetting funziona meglio quando si viaggia con lentezza, assaporando ogni dettaglio, ogni scorcio riconoscibile, ogni riferimento visivo.
Turismo responsabile: viaggiare con rispetto
Il successo del set-jetting porta con sé anche alcune sfide. L’afflusso massiccio in zone specifiche può creare problemi di sostenibilità, soprattutto in luoghi piccoli o poco abituati al turismo di massa. Per questo è importante adottare uno sguardo consapevole e rispettoso.
Viaggiare in modo responsabile significa scegliere alloggi locali, evitare di disturbare la vita quotidiana dei residenti, informarsi prima di visitare luoghi residenziali o privati e lasciare ogni posto meglio di come lo si è trovato. Il turismo cinematografico ha un grande potenziale, ma va coltivato con cura e rispetto.
Foto di The Now Time su Unsplash