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Cosa vedere a Lecce in un weekend

cosa vedere a Lecce

Quando mi chiedono cosa vedere a Lecce, la prima cosa che mi viene da rispondere è tutto! Ebbene sì, è meglio che tu lo sappia: Lecce è la mia città del cuore, quella preferita nel mondo. Il posto in cui voglio sempre tornare, specialmente da quando non ci vivo più.

Il perché è semplice da spiegare: si tratta di una città calda, accogliente, che sa regalare davvero tanto a chi la visita. Bella visivamente, ma non solo, Lecce è anche nota come la capitale del Barocco. Qui, infatti, si trovano dei veri e propri capolavori in puro stile barocco leccese, che sono imperdibili.

Ti ho fatto venire voglia di partire? Allora vieni con me alla scoperta di questa bellissima città del profondo Sud Italia.

Cosa vedere a Lecce: la mia lista

Difficile fare liste per me ma, in questo specifico caso, è difficilissimo. Ma ci provo lo stesso. Cosa visitare a Lecce? Di cose ce ne sono tante e sono obbligatorie anche delle tappe culinarie, alla scoperta delle specialità salentine.

Se vuoi visitare Lecce in un weekend, sappi che si può fare: è una città a misura d’uomo, dove tutto è facilmente raggiungibile a piedi. Del resto se siamo riusciti a visitare Valencia in 3 giorni, anche questa è una missione possibile. Perdersi per le stradine del centro storico, costellato di bellezze architettoniche, locali e posti in cui assaggiare la tipica cucina leccese, è un’esperienza da fare, anche senza cartina. Girovagando senza meta, si possono scoprire così tante cose, angoli suggestivi e magari nascosti, e questa è una cosa che consiglio veramente a tutti.

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Punto di partenza? Le antiche porte di accesso alla città di Lecce. Troveremo Porta Rudiae [1], Porta Napoli [2]Porta San Biagio [3], che sono tre delle quattro antiche porte che davano accesso al centro urbano.

Porta Rudiae

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Partiamo dalla parte orientale delle mura della città: Porta Rudiae è la più antica delle porte di Lecce, che un tempo permetteva l’accesso all’antica Rudiae.

Originariamente, nacque sulle rovine di una porta più antica, distrutta verso la fine del XVII secolo. Nel 1703 venne ricostruita e ora si riconosce per le due colonne sulle quali svettano i busti dei fondatori della città: Malennio, Dauno, Euippa e Idomeneo. Presente anche la statua di Sant’Oronzo, protettore di Lecce, e della santa Irene e di san Domenico, anche loro posti a protezione della città.

Porta Napoli

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Guarda bene questa porta. Non assomiglia all’Arco di Trionfo? Si tratta di Porta Napoli, ossia dell’accesso alla città che si trova proprio nei pressi della Piazzetta Arco di Trionfo su cui si affaccia anche l’Unviversità del Salento.

Una piccola curiosità prima di iniziare: sai perché questa porta si chiama così? Perché da lì partiva la lunga strada per andare a Napoli.

La porta venne edificata nel 1548 in onore di Carlo V, che aveva fatto realizzare la fortificazione in difesa della città. Precedentemente qui esisteva la Porta di San Giusto, di cui però non si conservano tracce.

Dopo alcuni lavori svoltisi nel 1800, la porta venne privata di alcuni tratti di mura. L’arco ha un solo fornice a tutto sesto, contornato da due colonne corinzie per lato che sorreggono un frontone triangolare e sul quale campeggia lo stemma imperiale asburgico di Carlo V.

Porta San Biagio

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Questa è la porta dedicata a san Biagio, che costituisce l’accesso meridionale a quello che era l’antico nucleo urbano. Porta San Biagio risale sempre al 1700 ed è stata costruita in sostituzione di un’altra porta precedentemente costruita per volere di Carlo V.

Lo stemma presente è quello di Ferdinando IV di Borbone, che si affianca a quello della città di Lecce duplicato ai lati.

Attraversandola entriamo nel cuore della città. Si incontra via d’Aragona, una stradina del centro storico costellata da tantissimi locali di vario tipo e per tutti i gusti. Impossibile non fare una sosta culinaria, a qualsiasi ora del giorno.

cosa vedere a LecceProseguendo, poi, si trova la bellissima Chiesa di San Matteo [4], che consiglio vivamente di vedere all’interno.

Ed è ancora camminando, sempre col naso all’insù per scovare le bellezze dei balconi leccesi, che si arriva nella bellissima Piazza Sant’Oronzo [5] che merita un capitolo a parte.

Piazza Sant’Oronzo

Qui c’è tanto da vedere. Prenditi il tuo tempo e immergiti nella bellezza.

Incominciamo dall’Anfiteatro romano [6], che si trova al lato della piazza e che la riempie con la sua maestosità.

Quella visibile è solo una metà di tutto l’anfiteatro, dato che l’altra parte non è stata portata alla luce poiché per farlo si dovrebbe distruggere la piazza.

La scoperta di questo sito è avvenuta tra il 1904 e il 1938 e, da quel momento, questo è uno dei simboli della città.

Da alcuni studi è emerso che la costruzione dell’anfiteatro risale al II secolo D.C. Ha una dimensione di 102 x 82 metri e, stando a quelli che sono dei calcoli fatti nel corso del tempo, si pensa che potesse contenere quasi 25.000 spettatori. Un bel numero, vero?

Ma volgiamo lo sguardo al centro della piazza e notiamo immediatamente il bellissimo mosaico della Lupa e la colonna portante Sant’Oronzo, il patrono, che benedice la città. Un vero spettacolo, reso ancora più suggestivo dall’illuminazione notturna.

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La piazza è circondata da molti bar storici in cui assaggiare il buonissimo pasticciotto leccese o, perché no, il rustico leccese se si tratta di ora di pranzo o cena. Non solo. Qui svetta anche un Sedile, anche noto come il Palazzo del Seggio. Si tratta di un esempio di stile gotico mescolato a quello rinascimentale e accanto si erge la piccolissima chiesetta di San Marco.

La Basilica di Santa Croce

Ma addentriamoci in una stradina laterale della piazza e, camminando, sbuchiamo dinanzi a quello che è il simbolo per eccellenza della città di Lecce: la Basilica di Santa Croce [7]. Presente sui libri di storia dell’arte, questa basilica minore è il capolavoro massimo del barocco leccese, assieme all’attiguo ex convento dei Celestini.

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Le parole non servono dinanzi a un tale capolavoro architettonico.

Piazza del Duomo

Altro spettacolo cittadino assolutamente imperdibile è la Piazza del Duomo. Si raggiunge o partendo da Porta Rudiae e attraversando un piccolo dedalo di stradine, o da Piazza Sant’Oronzo. Se preferisci questo percorso, fermati nella bellissima Chiesa di Santa Irene, altra protettrice della città, per me la più bella di tutte.

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Piazza del Duomo è una piazza chiusa, ossia chiusa dai tre lati: di aperto c’è solo l’accesso. Arrivandoci, non si può non rimanere sbalorditi. La piazza, così come moltissimi edifici del centro storico di Lecce, è costruita prevalentemente in pietra leccese e contiene il  Duomo di Lecce, il Campanile, l’Episcopio e il Palazzo del Seminario. Tutto in stile rigorosamente barocco. Il Duomo di Maria Santissima Assunta è visitabile (ti consiglio di farlo) e dal campanile si gode di una vista spettacolare.

Queste sono le principali bellezze della città barocca, che si lascia scoprire a piedi e che permette di visitare tutto in poco tempo.

Quando visitare Lecce

Lecce è bella in ogni periodo dell’anno, perché i vari giochi di luce ne cambiano la prospettiva. Sebbene si pensi che il Salento sia una meta prettamente estiva, anche nelle altre stagioni la città regala il massimo. Ho già scritto del perché visitare il Salento in autunno e, pertanto, non mi dilungherò. Sappi che l’inverno non è freddissimo e puoi scegliere qualsiasi giorno per scoprire la città.

Come si arriva a Lecce

La stazione di Lecce è abbastanza centrale e, pertanto, non si avrà bisogno di alcun mezzo per raggiungere il centro città. Essa è collegata molto bene con l’aeroporto di Brindisi, che risulta essere quello più vicino in assoluto.

Ti è piaciuto il giro virtuale? Se vuoi andare a Lecce e cerchi consigli, scrivimi pure.

TripAndLove

Classe 1983, scrivo sul web da quando non era di moda. Amante del blogging, dei social e dei viaggi.

5 Comments

  1. Dai che bello leggere di Lecce! Ci sono stata proprio ieri, ci abito a soli 20 minuti 🙂 Quando voglio cambiare aria vi vado spesso 🙂

  2. Mai stata a Lecce ma la sua reputazione mi è arrivata già da diversi anni: una mia cugina ci ha studiato e ogni volta che mi mandava una cartolina, io morivo d’invidia a vedere tutte queste meraviglie. Poi l’ammetto: io ho un debole per l’architettura del 1600 e 1700, come non innamorarsi anche di Lecce?

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